Da ragazzo feci un sogno dal quale mi risvegliai di soprassalto.
Sognai una figura molto autorevole, rivestita di un’aura speciale, che mi disse:
«Guai a chi si lamenta!»
BOM! Fui colpito come da un fulmine!
Da allora, se mi chiedono «Magi, come va?», rispondo (anche se le cose non vanno per il verso che vorrei): «Non posso lamentarmi».
Tendendo a non lamentarci né all’interno né all’esterno, giorno dopo giorno, comincia ad accendersi il fuoco di un alambicco interno e affinarsi un’attenzione presente…scatta qualcosa di miracoloso…
Provare per credere!
E se in sintonia, trasmettere anche ad altri…
p.s.: uno degli aspetti di questo esercizio alchemico interiore è teso ad abbandonare quel flagello dello psichismo umano che è il “vittimisimo”, il quale porta con se astio, risentimento, odio interiore e tutte le varie forme di emozioni basse che portano ad attribuire il proprio stato emotivo ad altri (come il serpente che si morde la coda). E ciò impedirebbe quella centratura interiore che canalizza la sana insoddisfazione verso le varie forme d’ingiustizia (morali, sociali, economiche, etc.), verso le quali è sacrosanto ribellarsi.