Il filosofo e psicologo statunitense William James una volta ha detto: «Il genio altro non è che la capacità di osservare la realtà da prospettive non ordinarie».
Questa storia vera conferma la bontà della sua affermazione.
Questa storia, che negli anni Trenta del secolo scorso fece il giro del mondo, la estrapolo dall'”Enigma 30″ del mio libro I 64 ENIGMI (Sperling & Kupfer) [QUI al 15% di sconto]:
Il signor Smith, un irlandese attaccatissimo al denaro, aveva tre figli, un ingente patrimonio e una strana idea per la testa che espresse nel suo testamento: la sua eredità sarebbe andata al figlio che avesse collocato nella bara 100.00 sterline.
Venuto il gran giorno, il primogenito contò i cento bigliettoni e li ripose nella bara. A malincuore, il secondogenito fece altrettanto. Il più giovane, e anche il più sagace, prese i due pacchi di banconote e se li mise in tasca. Staccò dal libretto un assegno non trasferibile e scrisse l’importo di 300.000 sterline. E lo intestò al signor Smith!
L’operazione era regolare. Il defunto non subì danni nel patrimonio e nella dignità. La devozione filiale fu inattaccabile.
E il figlio con l’eredità intascata divenne un mecenate.
Tratto da: Gianluca Magi, I 64 ENIGMI (Sperling & Kupfer), pp. 66-67.
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